L’Italian Food protagonista all’estero

/ Maggio 19, 2020/ Internazionalizzazione

L'Italian Food protagonista all'estero

Il cibo è diventato la prima ricchezza del Paese con la filiera agroalimentare estesa, dai campi agli scaffali e alla ristorazione, che raggiunge in Italia una cifra di 538 miliardi di euro pari al 25% del Pil ed offre lavoro a 3,8 milioni di occupati.

E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti nel tracciare un bilancio del 2019. Si tratta di una leva strategica per la crescita del Paese, che cresce più e meglio degli altri e che in poco tempo è stato capace di diventare un traino per l’intera economia Made in Italy nei confini nazionali e all’estero, oltre ad essere di fondamentale importanza per l’ambiente e la salute degli italiani.

Lo dimostra il fatto – spiega Coldiretti – che mai così tanto l’italian food è stato consumato sulle tavole mondiali con il record storico per le esportazioni agroalimentari Made in Italy che nel 2019 hanno registrato un aumento del 4% rispetto al record storico di 41,8 miliardi messo a segno lo scorso anno.

Italian-food-export
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Gusto, genuinità e eleganza. Ecco perché i prodotti italiani spopolano all’estero.
Gli importatori non hanno dubbi: l’immagine dell’ italian food & beverage è di assoluto livello ed è migliorata rispetto al passato grazie all’attività promozionale delle varie organizzazionine alla crescente presenza in negozi e supermercati dei nostri prodotti. I loro pregi sono sotto gli occhi di tutti: il gusto distintivo ed inimitabile, la qualità superiore rispetto ai prodotti di
altre nazioni, nonché la genuinità e la salubrità. Infatti, secondo gli intervistati, i prodotti italiani sono pienamente in linea con le moderne esigenze nutrizionali, poiché rappresentano la dieta mediterranea, ritenuta il regime alimentare più sano. E l’attenzione per la qualità non si limita al cibo. Anche l’eleganza e la raffinatezza del packaging costituiscono un’altra delle virtù del cibo Made in Italy.

Su questo trend di certo positivo si è abbattuta l’emergenza Coronavirus dalla quale discendono non poche ombre per il 2020. Lo scenario è molto complesso. A preoccupare sono le resistenze alle frontiere che provocano problemi in uscita ma anche in entrata. Ma gli ordini tuttavia non mancano. Anzi in alcuni settori come quello della pasta alcune aziende hanno triplicato la produzione per far fronte alla domanda della grande distribuzione. Il Made in Italy è un brand forte, e come ogni brand con un awareness largamente superiore alla media, riesce a superare la crisi con più facilità. La domanda all’estero è molto rigida e i prodotti ” Italian food ” sono sempre ben richesti.

In questa situazione, per quanto riguarda il mercato nazionale, assolve un ruolo strategico l’ eCOMMERCE. Il consumo di beni alimentari si sta spostando dai locali alle mura di casa e l’opportunità di raggiungere capillarmente ogni consumatore tramite il web è stata colta da numerose aziende produttrici, tant’è che la diffusione dell’ ecommerce a livello nazionale è incrementata del 10%.

In un momento così delicato, l’incertezza prevale. La contrazione della domanda ha riguardato tutta la macro-domanda. Ma i segnali dal mercato sono positivi e l’ italian food sta iniziando a rilanciarsi. 

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